venerdì 11 ottobre 2013

Vietato il metodo Stamina, Vannoni vuole andare in America

Stop alla sperimentazione del metodo Stamina. Il ministro della Salute ha deciso, dopo la bocciatura del comitato scientifico, che la cura che utilizza cellule staminali mesenchimali, ovvero del midollo osseo, non deve essere ulteriormente testata.
Nel documento di presa d'atto, il ministero ha spiegato che la decisione è stata presa considerando il parere del Comitato scientifico - e quello successivo dell'avvocatura dello Stato - che era giunto alla conclusione che il metodo è caratterizzato da "potenziali rischi, inadeguata descrizione e insufficiente definizione del prodotto". In sostanza, ci si ferma perché il metodo "è pericoloso per la salute dei pazienti", ha detto il ministro. Le scelte, ha aggiunto la Lorenzin "vanno prese sulla base dei fatti e non delle emozioni. Ci siamo fatti guidare dalle emozioni derogando alle norme sulla sperimentazione in Parlamento e stanziando tre milioni", spiegando poi di avere intenzione di destinare quei soldi alle malattie rare. Per quanto riguarda i pazienti attualmente in trattamento a Brescia, per sapere se potranno continuare la terapia, bisognerà attendere il giudizio del Tar della Lombardia.
Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation e ideatore della cura, non l'ha presa bene: "Non è il metodo Stamina ad essere pericoloso per i malati, bensì il ministro Lorenzin e chi sta gestendo così male questa situazione, a fronte di una legge votata dal Parlamento che stabilisce l'avvio della sperimentazione", ha detto, annunciando di voler fare ricorso in sede europea e proseguire la sperimentazione negli Stati Uniti. Mentre Guido De Barros, papà della piccola Sofia, ha parlato di pantomima a danno di chi vive una realtà di una malattia incurabile, restando senza terapia alternativa.

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